Alcuni studenti, ritengono che per fare l’università sia indispensabile faticare enormemente e consumare la propria giovinezza sui libri. Alcuni si piegano a questa idea accettando di passare i prossimi 5 o 6 anni chiusi in un’aula studio, costi quel che costi. L’ovvia conseguenza è quella di provare un’ansia continua, di non sentirsi mai preparati e vivere con il terrore degli esami. Altri, spaventati all’idea di un impegno al di sopra delle proprie possibilità, applicano continuamente la strategia, decisamente poco funzionale, dell’evitamento, preferiscono rimandare continuamente l’inizio degli studi, provano un senso di colpa costante e pochi giorni prima dell’esame studiano forsennatamente confermando a se stessi che lo studio è un vero tormento e avendo spesso risultati scarsi. Altri, infine, dopo alcuni tentativi malriusciti, abbandonano completamente l’idea di laurearsi e lasciano l’università.
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